OpenAI lancia un nuovo gruppo di modelli in grado di ingannare gli esseri umani
La sfida dell’intelligenza artificiale generativa
Prosegue la sfida dell’intelligenza artificiale generativa e in modo particolare quella dei recenti modelli di ragionamento. L’ultima novità in ordine di tempo è quella che vede OpenAI annunciare, tramite un post su X del suo presidente Greg Brockman, una nuova famiglia di modelli di intelligenza artificiale: o3 e o3-mini.
I nuovi modelli di OpenAI e la questione dell’AGI
Il precedente modello di ragionamento di OpenAI è stato chiamato o1, mentre il successore o3. Perché? Il CEO dell’azienda, Sam Saltman, ha spiegato che il motivo è stato evitare un potenziale conflitto con il provider di telecomunicazioni britannico O2.
Elementi chiave dei modelli o3 di OpenAI
Ci sono molti elementi da approfondire riguardo ai modelli o3 di OpenAI, tra cui la scelta del nome e i rischi legati al loro sviluppo. Attualmente, o3 e o3-mini non sono ampiamente disponibili.
La capacità di o3 di verificare fatti
O3 presenta un’innovativa capacità di verificare efficacemente i fatti, evitando le insidie comuni affrontate dagli altri modelli. Questo processo di fact-checking comporta una certa latenza ma risulta affidabile, soprattutto in contesti scientifici e matematici.
Il potenziale di o3 verso l’AGI
Considerando i benchmark effettuati, o3 si avvicina al concetto di Artificial General Intelligence (AGI), con prestazioni notevolmente migliorate rispetto a o1. Tuttavia, non tutti concordano sul fatto che i modelli AI di ragionamento siano la strada da percorrere, data l’incertezza sul mantenimento delle aspettative nel tempo.